venerdì 16 maggio 2008

Mondiali Hockey - Una fine poco dignitosa..


Fuori dopo un sonoro capppppotto gentilmente donato dalla Russia!


QUÉBEC - Per la Svizzera quello di Québec è stato un Mondiale buonissimo... chiuso malissimo: la contrapposizione si spiega con il tennistico 6-0 subìto nei quarti di finale contro la Russia, un epi­logo «brutale» giunto al termine di una rassegna iridata per certi versi esaltante. L’eliminazione, nella sua forma almeno, non va proprio giù a Ralph Krueger, il co­ach della nazionale rossocrocia­ta che si sarebbe aspettato di sa­lutare in modo diverso la rasse­gna iridata del Centenario.

«La nostra è stata una stagione splendida – dichiara l’allenato­re in sede di bilancio – e la squa­dra non meritava proprio un’uscita di scena di questo ge­nere, con una sconfitta di vaste proporzioni. Sono naturalmen­te deluso per i miei giocatori, che faranno ritorno a casa con il do­lore nel cuore per questa elimi­nazione: il k.o. contro la Russia e la serie di episodi sfortunati non possono tuttavia cancellare quanto di buono fatto in questi mesi dalla squadra, a partire dal primo campo d’allenamento per arrivare sino qui a Québec. Ho provato un grande piacere ad al­lenare questo gruppo, che ha una cultura del lavoro molto ra­dicata e sviluppata e che ha ri­sposto in modo ottimale a tutte le sollecitazioni».

Le note liete giungono soprattutto dai molti giovani di prospettiva:
«Ci siamo presi dei rischi puntan­do su diversi elementi giovani e ci siamo affidati a quattro esor­dienti ai Mondiali: tutti hanno ri­sposto secondo le aspettative. Questi ragazzi hanno portato aria fresca all’interno dello spogliatoio innalzando inol­tre il livello qualitativo, già buono, della squadra. Con questo spirito e questa “cul­tura del lavoro” possiamo dunque guardare avanti con grande fiducia».

Ad impressionare è stato il cam­biamento di impostazione tattica: se in precedenza si badava quasi esclusivamente alla fase difensiva, a Québec la Svizzera è stata molto più «coraggiosa»...
«Questo cambiamento è stato possibile perché i giocatori han­no migliorato sia la velocità del loro pattinaggio sia l’esecuzione del gesto. È una base nuova sulla quale lavorare per cercare di cre­scere ancora e ridurre ulterior­mente il “gap” che ci separa dal­le grandi. In ogni caso, il sistema difensivo rimane imprescindibi­le: solo con una base solida e un sistema collaudato si può costrui­re un efficace gioco d’attacco».

C’è insomma la consapevolezza di aver compiuto un altro impor­tante passo in avanti:
«A questi livelli, normalmen­te, si avanza poco per volta, millimetro dopo millimetro: qui a Québec la progres­sione è invece stata... di centimetri e abbiamo mostrato progressi beneau­guranti in vista di un Mondia­le casalingo del 2009 nel quale vo­gliamo assolutamente ben figu­rare. Inoltre, dobbiamo ricordar­ci che in Canada non avevamo a disposizione qualche giocatore che ci avrebbe permesso di com­piere un ulteriore salto di quali­tà e penso per esempio a Mark Streit, che magari l’anno prossi­mo a Berna e Kloten ci sarà, op- pure a Duri Camichel».

Diversi giocatori si sono messi in luce nella squadra rossocrociata: se la sen­te di citare qualche nome?
«Molti giocatori meriterebbero una citazione, ma io vorrei se­gnalare il Mondiale disputato da Forster in difesa e da Ambühl e Sannitz in attacco: “Raffy” per esempio ha beneficiato di mol­to spazio, anche e soprattutto ne­gli “special-teams”, trovando an­che il modo di segnare due reti. Ma, ripeto, tutti i componenti della squadra mi hanno soddi­sfatto e non potrebbe essere al­trimenti dopo un torneo così buono».

La Svizzera a Québec ha tra l’altro guadagnato una posizione nel «ran­king » mondiale stilato dalla IIHF as­sicurandosi la partecipazione ai Gio­chi Olimpici 2010 di Vancouver:
«Il settimo posto che occupiamo ora non ci è stato regalato: è sta­to possibile raggiungerlo solo grazie alle nostre prestazioni. Adesso, però, non dobbiamo fer- marci e vogliamo provare ad ac­corciare la distanza con le prime sei della classifica mondiale. Quanto al biglietto già staccato per Vancouver, beh, si tratta di un ottimo risultato che ci per­mette di evitare il sempre insi­dioso torneo di qualificazione, che avevamo invece organizza­to per esempio in vista delle Olimpiadi di Torino 2006».

Il prossimo campionato del mondo avrà luogo in Svizzera: sarà una mo­tivazione supplementare?
«Assolutamente sì: mi auguro che il nostro gioco più “attrattivo” in­vogli i tifosi a sostenerci e a se­guirci in massa in occasione del­le partite che disputeremo. Con il sostegno che ci verrà garantito dal pubblico sono sicuro che po­tremo fare molto bene. Per me i Mondiali 2009 cominciano già oggi e mi rallegro di vivere un’al­tra esperienza casalinga dopo quella già molto positiva del 1998 a Basilea e Zurigo».

Il finale è per una considerazione più personale: l’annata di Krueger non è infatti stata sempre semplicissima...
«Anche quando la mia popolari­tà era in calo ho avvertito il soste­gno della federazione e del nuo­vo “general-manager” Peter Lü­thi in particolare, che ringrazio per essermi sempre stato vicino. Insieme, sapremo toglierci altre belle soddisfazioni».

Almeno si ricorderanno di noi per il piu assurdo autogol sicuro sicuro del mondiale

D`HO! :(

vabbhéééé hopppp suissssseeeeeee!!!

Nessun commento: